fbpx
Vai al contenuto

LA SINDROME DELL'OVAIO POLICISTICO (PCOS)

COS’È LA SINDROME DELL’OVAIO POLICISTICO?

La Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è un problema multifattoriale largamente diffuso che colpisce circa il 5-10% delle donne e che si origina già in età puberale, anche se per la diagnosi solitamente si aspetta che la paziente abbia superato i 20 anni di età per ridurre la possibilità di diagnosi errate.

Per essere valutata PCOS, la donna deve presentare almeno 2 delle seguenti caratteristiche:

  • Policistosi ovarica (PCO), ossia presenza di numerose cisti a livello delle ovaie
  • Iperandrogenismo, ossia elevato livello di ormoni maschili (androgeni)
  • Ciclo mestruale irregolare o assente


PCOS: ORIGINE E CONSEGUENZE

Le cause che danno origine alla Sindrome dell’ovaio policistico non sono ancora state chiarite del tutto, tuttavia, risulta ormai certo che alla base della patologia si trovi la presenza di un elevato livello di ormoni maschili (iperandorgenismo). Questa condizione è sicuramente responsabile delle problematiche di carattere estetico tipiche della PCOS, ossia irsutismo (aumento di peli, soprattutto su viso e ascelle), acne e alopecia (perdita di capelli).

Uno degli effetti più sentiti nella donna con PCOS è la presenza di cicli mestruali irregolari, condizione che spesso può associarsi a problemi di fertilità.

La maggior parte delle donne con PCOS presenta, inoltre, un’ulteriore irregolarità legata ad implicazioni metaboliche. In questi soggetti, infatti, aumenta il rischio cardiovascolare per la presenza di insulino-resistenza (associata anche ad altre alterazioni come elevati livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue), fattore che sembra in grado di alimentare l’iperandrogenismo. In questi soggetti, si viene quindi a creare un circolo vizioso in cui l’insulino-resistenza alimenta l’iperandrogenismo, che a sua volta incrementa l’insulino-resistenza.

COME SPEZZARE IL CIRCOLO VIZIOSO?

Le terapie per la Sindrome dell’ovaio policistico agiscono principalmente su due vie: riduzione diretta dell’iperandrongenismo, oppure riduzione dell’insulino-resistenza per bloccare il circolo vizioso che altrimenti determinerebbe l’aumento degli ormoni maschili con conseguenti irregolarità del ciclo.

Per la prima via, viene solitamente utilizzata la pillola anticoncezionale, che naturalmente non può essere indicata nelle donne che desiderano una gravidanza e deve tenere conto di possibili effetti collaterali e aumento del rischio cardiovascolare.

Qualora i parametri metabolici (insulina, colesterolo e trigliceridi su tutti) siano alterati, risulta percorribile la seconda via che prevede l’impiego di prodotti che normalizzino questi parametri e riducano di conseguenza il rischio cardiovascolare in queste donne, spezzando il circolo vizioso che lega l’insulino-resistenza all’aumento di ormoni maschili.

Nell’ottica di questo secondo approccio, la ricerca scientifica ha confermato che la berberina possa avere un impatto importante nella gestione della PCOS. Studi clinici confermano che, contribuendo alla regolazione dei parametri glucidici e lipidici con la berberina, si possa ottenere un miglioramento dell’insulino-resistenza, favorendo la regolarizzazione del ciclo mestruale e una riduzione del rischio cardiovascolare in queste donne.